• Cinquefrondi. Nuovo Ufficio del Giudice di Pace, Tripodi ritira i dipendenti, Cascarano minimizza e garantisce il servizio
    Il sindaco di Cinquefrondi conta comunque sull'appoggio dei comuni di Polistena e di Melicucco
    08/09/2014 | Angelo Siciliano, Giornalista | Edicoladipinuccio

    mediatecaCINQUEFRONDI – Botta e risposta tra il sindaco di Polistena e quello di Cinquefrondi relativamente alla fase organizzativa del nuovo Ufficio del Giudice di Pace che prenderà il posto di quello soppresso con la riorganizzazione della geografia giudiziaria. In due articoli apparsi sul quotidiano “Il Garantista” la ricostruzione della vicenda.

     

    GIUDICE DI PACE, TRIPODI ORA “SCARICA” CASCARANO

     

    (Angelo Siciliano, 06/09/2014) CINQUEFRONDI – Il comune di Polistena si tira indietro e così quello di Cinquefrondi rimane solo a sobbarcarsi le spese per il mantenimento in paese dell’ufficio del giudice di pace. Con poche righe mandate per fax il 29 agosto al collega Cascarano, il sindaco di Polistena Tripodi comunica che è sospesa la frequenza all’apposito corso di formazione delle due dipendenti comunali resisi disponibili “all’eventuale distacco presso il giudice di pace di Cinquefrondi”. La nota di Tripodi non dice altro, non spiega il motivo per cui viene interrotta la partecipazione al corso di chi – stando alla delibera della giunta Cascarano del 12 giugno scorso – avrebbe dovuto svolgere mansioni di cancelliere, l’una, e di operatore giudiziario l’altra. Dunque la decisione odierna del sindaco polistenese che revoca la sua precedente nota del 4 giugno, lascia solo il comune dirimpettaio ad affrontare gli oneri per il funzionamento e l’erogazione di un servizio destinato alla soppressione dalla riforma della geografia giudiziaria. E all’impresa Cinquefrondi dedica già tre dipendenti, la sede – la mediateca comunale – risorse economiche. Il personale in questi giorni sta continuando presso il giudice di pace di Palmi la formazione condivisa inizialmente con le colleghe di Polistena. Due dei tre lavoratori cinquefrondesi sono quelli che normalmente si occupano della gestione della mediateca. Nel progetto di Cascarano questo servizio coesisterà con l’attività del giudice di pace una volta trasferito in biblioteca, presumibilmente entro la fine dell’anno. E già adesso i due dipendenti del settore cultura si dividono: la mattina training per assumere il ruolo di funzionario giudiziario e referente per la trasmissione dati, il pomeriggio rientro in un luogo di lavoro che malgrado le scelte politiche di questi anni resta un presidio sociale irrinunciabile. Ora, il passo indietro di Polistena pone diversi interrogativi: le ragioni della scelta, se è una chiusura definitiva, il dubbio se tre operatori amministrativi siano sufficienti all’ufficio del giudice di pace, eventuali rimodulazioni degli incarichi. D’altra parte c’è da capire fino a che punto una spesa assunta solo da Cinquefrondi non significhi maggiori costi economici pure per i suoi cittadini. E conferma, questa storia, una certa fragilità dell’impegno con cui l’ente cinquefrondese ha inteso salvare il servizio giustizia mentre il paese perdeva la sede distaccata del tribunale. Tentativo degno di stima e che però fin da subito ha denunciato la quasi totale assenza di supporto dei comuni il cui territorio rientra nella competenza del giudice di pace di Cinquefrondi. Lo attesta la delibera di giugno con cui l’esecutivo Cascarano mette ufficialmente in campo le proprie risorse per il mantenimento dell’ufficio. In quell’atto c’è l’ammissione che degli altri 7 comuni interessati e interpellati solo Polistena ha risposto positivamente, garantendo due dipendenti. Oggi nemmeno quelli. E ciò, beffardamente, malgrado il patto d’acciaio fra i due enti che la delibera cinquefrondese sembra raccontare: “L’amministrazione comunale si impegna, alla luce della fattiva e strutturale collaborazione del comune di Polistena, a porre in essere tutti gli atti necessari per l’attivazione di uno sportello aggiuntivo, presso il comune di Polistena, finalizzato al miglioramento del servizio”.

     

     GIUDICE DI PACE. CASCARANO SERENO, <<CAMBIA POCO SENZA POLISTENA>>

     

    (Angelo Siciliano,  07/09/2014) CINQUEFRONDI – Vicenda giudice di pace di Cinquefrondi. Dopo la decisione del sindaco di Polistena Tripodi di sospendere la frequenza al corso di formazione delle due dipendenti comunali assegnate all’ufficio giudiziario, il primo cittadino cinquefrondese Cascarano minimizza e previene eventuali polemiche. In un colloquio con il Garantista da un lato assicura che il suo ente porterà avanti l’impegno per il mantenimento in paese del giudice di pace: “Il percorso non è affatto pregiudicato, siamo in grado di garantire la funzionalità di quello che per noi è un servizio strategico”. D’altro canto Cascarano si dice certo che lo smarcamento di Tripodi è solo un fatto temporaneo, per di più preannunciatogli dal sindaco di Polistena, e che la collaborazione con quel comune rimane in piedi. Così come, afferma il sindaco di Cinquefrondi, è in atto l’accordo con il comune di Melicucco. Questo, una volta attivato l’ufficio del giudice di pace presso la mediateca comunale cinquefrondese, parteciperà all’impresa con una quota economica, pare di 5000 euro. A ribadire che sull’intesa non ci sono ombre, Cascarano esprime gratitudine ai colleghi Tripodi e Nicolaci per la disponibilità dimostrata, “a differenza di qualche altro che sulle grandi questioni si tira indietro”. Secondo Cascarano poi lo stop al personale di Polistena deciso da Tripodi non avrebbe a che fare con le attività del giudice di pace, ma sarebbe dovuto a “ragioni interne a quell’ente”. Come stiano veramente le cose, è un fatto che il comune di Cinquefrondi si ritrova al momento solo a sobbarcarsi gli oneri per il funzionamento del servizio giudiziario sottratto alla soppressione. Un servizio, va ricordato, con competenza sul territorio di 8 comuni. Senza le due dipendenti garantite da Polistena – una delle quali destinata a svolgere la mansione di cancelliere – rimangono i tre operatori distaccati dall’ente cinquefrondese. Non è detto che bastino. E infatti Cascarano dice che “andranno valutate eventuali integrazioni”.