• Cinquefrondi, Bellocco lascia la seduta del Consiglio comunale dopo la lettura di una dichiarazione
    L'ex vicesindaco prende atto che "il nuovo assetto politico ha comportato, di fatto, l’estromissione del mio gruppo dall’esecutivo"
    19/11/2013 | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – Il consigliere comunale Maurizio Bellocco, già vicesindaco dimissionario, a sorpresa, ha abbandonato i lavori del Consiglio comunale. L’abbandono durante la discussione sul primo punto all’ordine del giorno e nello specifico una delle comunicazioni del presidente, quella relativa alla presa d’atto della lettera di dimissioni del vicesindaco. Bellocco, dopo aver chiesto ed ottenuto la parola, ha letto una dichiarazione che ci ha fatto pervenire e che di seguito riportiamo integralmente.

     

    Testo integrale della missiva datata 31 ottobre 2013 con la quale annunciava le proprie dimissioni da tutti gli incarichi. All’uscita dall’aula di Bellocco è seguito un dibattito che ha visto gli interventi di Conia e del sindaco Cascarano.

     

    Al Consiglio comunale di Cinquefrondi Oggetto: Comunicazioni del consigliere comunale Maurizio Bellocco. Signor presidente, colleghi consiglieri, ho deciso di allontanarmi subito dopo questa mia dichiarazione e di non partecipare ai lavori di questo Consiglio comunale per non contribuire ulteriormente ad alimentare inaccettabili polemiche e strumentalizzazioni in merito a quanto avvenuto nelle ultime settimane ed al forte impatto mediatico, con i conseguenti risvolti politici, che una semplice lettera anonima, seppur architettata ad arte ma basata sul nulla, è riuscita a scatenare nonostante avessi dimostrato in tutti i modi che la citata normativa non prevede alcuna ipotesi di incompatibilità tra carica pubblica e libera professione.

     

    Di tutta questa vicenda e da tutto ciò che ne è seguito ho sentito il dovere istituzionale di informare il signor Prefetto di Reggio Calabria, portandolo a conoscenza della mia decisione, per fugare qualsiasi dubbio, se mai qualcuno ne avesse avuti, sulla mia trasparenza ed onorabilità politica, personale e professionale. Credo che questo sia l’unico caso, in Italia, di dimissioni determinate da una lettera anonima, tra l’altro senza alcun concreto contenuto, ed accolte così, semplicemente, direi quasi con un senso di liberazione al fine di chiudere questa vicenda il più in fretta possibile evitando così di approfondire comportamenti e dubbi, provenienti anche dagli stessi ambienti della maggioranza che molto probabilmente avrebbero potuto creare ulteriore scompiglio all’interno della stessa.

     

    Pertanto alla luce di una a dir poco incisiva difesa fatta, a mio giudizio, più per strategia che per convinzione, sommata ad una situazione interna diventata per me molto difficile al punto tale da non essere invitato neanche alle riunioni di maggioranza, e dopo aver ricostruito tutti i passaggi che mi hanno delineato un quadro chiaro e completo dell’intera vicenda avere deciso per le dimissioni da tutti gli incarichi, cosa molto rara in chi fa politica, credo sia stata la scelta più giusta. Con la scelta delle dimissioni credo quindi di avere dato dimostrazione di coraggio ma soprattutto di umiltà e rispetto verso tutti: verso le Istituzioni e verso i cittadini.

     

    Per il futuro, considerato che il nuovo assetto politico ha comportato, di fatto, l’estromissione del mio gruppo dall’esecutivo lo stesso, anche alla luce delle considerazioni espresse dai componenti nelle riunioni del movimento, si determinerà tenuto conto del successivo dibattito interno attraverso il quale si tracceranno le linee da seguire nel prosieguo dell’attività amministrativa. Con la decisione di oggi, decisione peraltro molto sofferta pensando anche a quanti hanno voluto gratificarmi del loro consenso alle passate elezioni comunali, non intendo assolutamente sottrarmi al dibattito ed alla discussione – credo di non averlo mai fatto – quando si tratta di ragionare e confrontarsi, senza pregiudizi, su problemi seri ed importanti, quando c’è da assumersi responsabilità su scelte o proporre soluzioni che riguardano la vita dei cittadini, ma in un momento così difficile e complicato per la vita della nostra comunità, e non solo, credo sia più giusto contribuire senza aggiungere altra benzina, sul fuoco di animate discussioni, che gli stessi cittadini continuerebbero a non percepire.

     

    Anche perché, talmente deluso ed amareggiato da questo gesto di autentica “vigliaccheria politica” e da tutto ciò che ne è seguito, al punto da potermi spingere emotivamente in considerazioni politiche del tutto soggettive o in smentite alla luce del susseguirsi di una moltitudine di dichiarazioni non sempre univoche, per le quali non ritengo, questo, il momento ideale a tali esternazioni evitando così di replicare anche ad una raffica di affermazioni lette sulla stampa che non ho assolutamente condiviso. Per dirla con le parole di un famoso filosofo “L’assenza diminuisce le passioni mediocri e aumenta le grandi, come il vento spegne le candele e ravviva il fuoco”.

     

    Rimane solo il rammarico di non poter contribuire alla discussione e, col mio voto, su alcuni punti anche molto importanti posti all’O.d.g., ma ciò, ribadisco, potrebbe essere condizionato dalla mia forte irritazione per come è nata e per come si è sviluppata, proseguita e conclusa l’intera vicenda. Rammaricato perché non dimentico il recente passato, così come non dimentico il mio ruolo in questa maggioranza sino a poche settimane fa e quanto progettato e condiviso, seppur con i tanti distinguo e con una profonda diversità di vedute, in questi tre anni e mezzo di esperienza amministrativa. Una sola risposta voglio sommessamente dare a quanti hanno inteso strumentalizzare il mio rapporto con gli Uffici per dire, cosa che loro sanno, che io non ho rancori o invidie personali (penso che l’invidia sia un freno devastante del vivere civile oltreché dello sviluppo economico e sociale di una comunità), non ho vendette da compiere nè uomini da colpire: voglio solo fare politica nel mio paese, se ci sono le condizioni per farlo, per contribuire seriamente, con saggezza, con impegno e con grande determinazione alla sua crescita perché in un mondo in continua evoluzione, in un mondo che cambia così rapidamente in tutti i settori della vita pubblica e privata, non possiamo pretendere che le cose cambino se tutti continuiamo a fare sempre le stesse cose.

     

    Ecco perché in alcune circostanze, anche per non scadere in atteggiamenti di una ipocrisia dilagante che a volte pare coinvolgerci tutti, evito di rispondere a considerazioni politiche, da qualunque parte essi provengano, proprio per non alimentare ulteriormente polemiche e strumentalizzazioni che se da un lato sono la principale essenza di cui la politica si nutre dall’altro diventano zavorra per lo svolgimento di una concreta attività amministrativa di cui, soprattutto in un questo momento, il paese sente forte la necessità ed il bisogno. Mi auguro sinceramente che questa seduta di Consiglio comunale, anche per il numero, l’importanza e la delicatezza dei punti contenuti, non diventi momento per sviluppare ulteriori strategie politiche o fantasiose ipotesi volte alla semplice denigrazione dell’avversario, ma momento e principalmente luogo di serio e costruttivo confronto sulle vere questioni da affrontare e sulle importanti scelte da assumere nell’esclusivo interesse dell’intera collettività. Ringrazio di vero cuore quanti hanno voluto dimostrarmi, senza alcun indugio, la loro amicizia e il loro sostegno personale e politico e sperando che possiate comprendere questa mia scelta, auguro a tutti Voi buon lavoro e buon Consiglio comunale.

     

     

    Il testo della lettera di dimissioni: Cinquefrondi 31 ottobre 2013 Al sig. sindaco E p.c. al presidente del Consiglio comunale Oggetto: Dimissioni da vicesindaco ed assessore. Caro sindaco, a seguito di una lettera anonima recapitata qualche mese addietro presso gli Uffici del Comune e della Prefettura di R.C. che riferisce di una presunta incompatibilità tra il ruolo di assessore (ma non di vicesindaco) e la libera professione di geometra ed in considerazione della conseguente strumentalizzazione politica e degli articoli apparsi sui quotidiani in questi ultimi giorni, al fine di rimuovere qualsiasi dubbio sulla mia correttezza, trasparenza ed onorabilità personale, professionale e politica, con la presente rassegno le mie dimissioni da vicesindaco ed assessore, nomina e le deleghe a suo tempo affidatemi.

     

    Rimango sbalordito ed attonito da questo gesto di inaudita bassezza morale e politica che mai si era verificato nella storia del nostro paese; ciò dimostra come ormai la politica, nel suo complesso, abbia raggiunto il livello più basso degli ultimi anni e come, ancora oggi, vi sia incarnata in taluni squallidi personaggi la logica dell’invidia, dell’odio e del pregiudizio fine a se stesso. Tuttavia mi corre l’obbligo rilevare come univoci sembrano essere gli orientamenti giurisprudenziali, le tante sentenze dei TAR e del Consiglio di Stato che vanno in direzione diametralmente opposta a quella falsamente rappresentata da questi “politicanti di professione” .

     

    La norma, a cui ci si è affidati per il compimento di una semplice “vendetta politica” peraltro, non rappresenta un’ulteriore ipotesi di incompatibilità per l’amministratore, bensì disciplina semplicemente l’attività professionale privata dei titolari di cariche pubbliche nell’ambito del territorio da essi amministrato, senza che questi decadano dalla carica elettiva ricoperta: <<il dato testuale non enuncia, neanche in modo indiretto, che l’inosservanza del dovere di astensione reagisce negativamente sulla carica ricoperta: il principio che le norme in tema di eleggibilità ed incompatibilità sono di stretto rigore esclude l’ampliamento del regime positivo vigente in materia in assenza di un precetto espresso ed inequivocabile>> (così il Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali del Ministero dell’Interno nel Parere del 29.03.2004. Si vedano inoltre i Pareri, di analogo tenore, del 28.06.2004, del 10.05.2005 e del 23.01.2009) Infatti, come chiarito dal Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali del Ministero dell’Interno nel Parere del 29.03.2004 che precisa: “l’istituto si qualifica quale precetto generale di comportamento dei componenti della Giunta che svolgono attività professionale privata e che siano titolari di quell’ufficio pubblico nell’ambito del territorio da essi amministrato, finalizzato ad evitare posizioni potenzialmente conflittuali con l’ente territoriale”.

     

    Ed ancora, come chiarito ripetutamente dal Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali del Ministero dell’Interno, “il dovere di astensione dall’esercizio di attività libero professionale di cui si discute non costituisce neppure un’ulteriore ipotesi di incompatibilità, bensì un precetto generale di comportamento cui uniformarsi”. Pertanto, nonostante la normativa in oggetto non preveda, soprattutto nel caso specifico, alcuna ipotesi di incompatibilità tra il mio ruolo di Amministratore e l’attività professionale, per l’alto senso di responsabilità e per quella sensibilità Istituzionale che mi ha sempre contraddistinto ed al fine di tutelare e salvaguardare l’immagine dell’Amministrazione e dell’intera Istituzione Comunale ritengo opportuno, doveroso e corretto formalizzare le dimissioni da tutti gli incarichi amministrativi sinora ricoperti a dimostrazione della inesistenza di qualsivoglia interesse correlato e/o di quella bramosia di potere o di poltrone.

     

    Mi sarei aspettato, è inutile nasconderlo, una forte presa di posizione ed un atto politico di coraggio “superiore” rispetto a questo ignobile gesto proprio a suffragare non tanto l’ipotesi di incompatibilità che, come dimostrato, non sussiste, quanto quello di respingere con forza un gesto “vigliacco e codardo” che potrebbe sempre ripetersi, aprendo di fatto una stagione di forte contrapposizione non solo politica ma soprattutto personale. Ma tant’è, la politica segue altre regole…… Rimane, comunque, il rammarico personale per non aver potuto completare tutte quelle iniziative e tutte quelle idee che in questi anni avevo iniziato a programmare ma che rimarranno, sono certo, un valido supporto ed una positiva eredità per questa e per le future Amministrazioni. Ringrazio infine quanti mi sono stati vicini in questa esperienza; i miei elettori, i colleghi consiglieri e l’intero esecutivo, amici, dipendenti, la mia famiglia per la sua vicinanza. Continuerò comunque ad assicurare, anche da Consigliere Comunale, tutto l’impegno e la determinazione necessaria per portare avanti quel necessario, concreto ed innovativo modello di sviluppo per la nostra amata Cinquefrondi. Buon Lavoro Maurizio Bellocco