• Sblocco dei fondi per gli ammortizzatori sociali. Longo (Prc): “Dalla Regione ritardo inaccettabile”
    percettori di ammortizzatori della Provincia di Reggio Calabria sono allo stremo, esasperati dagli indicibili e reiterati ritardi nei versamenti da parte della Regione
    18/10/2013 | Giuseppe Longo, consigliere provinciale Prc | Comunicato

    regione calabriaREGGIO CALABRIA – I percettori di ammortizzatori della Provincia di Reggio Calabria sono allo stremo, esasperati dagli indicibili e reiterati ritardi nei versamenti da parte della Regione oltre che dall’incertezza insostenibile del proprio futuro. Stiamo parlando di centinaia e centinaia di lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, alcuni dei quali inoccupati da anni, la cui rabbia monta esponenzialmente di fronte alle incredibili giustificazioni dell’Ente Calabria. I fondi, disponibili ma congelati in Regione da mesi, sono oggi anche oggetto di una irricevibile manovra burocratica: la Regione Calabria annuncia di voler compensare un antico credito vantato nei confronti della Provincia con le retribuzioni dovute ai lavoratori e da erogare attraverso l’ente provinciale stesso.

     

    Un gelido ricatto perpetrato a discapito dei lavoratori senza stipendio, di fronte al quale non è possibile tacere. I ritardi burocratici dell’ente Calabria nello sbloccare i decreti delle procedure e nell’erogare fondi, ricordiamo, già stanziati dal Governo e ingiustificabilmente trattenuti devono finire. E deve essere ritirata la proposta di compensazione a danno dei percettori di ammortizzatori sociali in deroga: c’è un tempo per ogni cosa e oggi, invece di perdersi nella più distaccata e indifferente burocrazia, è tempo di rispondere a una emergenza che riguarda centinaia di persone. L’urgenza di compensare vecchi crediti può e deve passare automaticamente in secondo piano di fronte al disagio di questi lavoratori e delle loro famiglie.

     

    L’appello che rivolgo agli amministratori regionali è di mettere definitivamente la parola fine a questa interminabile e imperdonabile situazione, sbloccando i fondi e aprendo un dialogo costruttivo con le parti sociali per trovare il modo di assottigliare al più presto il bacino dei percettori, anche attraverso incentivi economici per la fuoriuscita e prepensionamenti.