• Ambiente. Nuova linea Gasdotto a Palmi. “Sinistra in Movimento” preoccupata per la mancanza di informazioni sul potenziamento
    12/11/2014 | Mimma Sprizzi, Giuseppe Longo, Coord. SiM Piana di Gioia Tauro | Comunicato

    PALMI – Abbiamo appreso con grande preoccupazione, da fonti giornalistiche, che sarebbe stato deciso un potenziamento ulteriore della rete di approvvigionamento all’Italia del GAS che attraverso la Sicilia arriva in Calabria. Sorgerà una nuova linea (la sesta) del gasdotto che collega le sponde dello Stretto da Messina (approdo di Mortelle e Faro Superiore) a Palmi. L’opera è inserita nel più grande sistema infrastrutturale del trasporto di gas che dall’Algeria e dalla Tunisia arriva fino al nostro Paese e, si apprende, che i Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali hanno dato il via libera ai lavori con Decreto di Compatibilità Ambientale della mega opera. Il potenziamento potrebbe avere un impatto ambientale importante che rischierebbe di stravolgere una parte considerevole del nostro litorale di Palmi nel quale, peraltro, è previsto un intervento di prolungamento dell’attuale lungomare che molti cittadini e tante istituzioni considerano essenziale per il futuro del nostro turismo anche perché si prevede un conseguente collegamento con il lungomare di Gioia Tauro.

     

    Considerata, quindi, l’importanza enorme per l’intero nostro comprensorio marino che assumerebbe una siffatta decisione e i rischi di stravolgere tutto un progetto già pensato e programmato, sconcerta e preoccupa l’assoluta mancanza di informazioni e dettagli sull’intera operazione. La fonte giornalistica che ha riportato la notizia, riferisce che sarebbero già partiti con la società contraente una serie di incontri e approfondimenti tecnico-ambientali per verificare l’impatto sui territori. Chiediamo alle Autorità Competenti una particolare attenzione. Chiediamo che chi oggi ha la responsabilità di amministrare e custodire il nostro patrimonio paesaggistico svolga il proprio mandato con grande responsabilità e attivi ogni mezzo in suo potere al fine di verificare e salvaguardare il nostro territorio. Chiediamo, infine, che tutti i cittadini siano messi a conoscenza di ogni dettaglio, anche minimo, dell’intera operazione e che sia costituito un tavolo tecnico che valuti e denunci eventuali possibili rischi conseguenti all’avvio di una operazione ad oggi pressocchè sconosciuta, e che valuti anche la possibilità di rivendicare in termini di utilità per la comunità un simile utilizzo del suolo da parte di una società privata.