• A Michele Albanese e don Pino De Masi il premio Borsellino
    Il riconoscimento è stato assegnato per l'impegno profuso nella promozione dei valori della legalità
    05/11/2015 | Edicola di Pinuccio

    albanese de masi

    CINQUEFRONDI – Premio “Borsellino” a Michele Albanese per il giornalismo e a don Pino De Masi per l’impegno civile e sociale. Il riconoscimento istituito, nel 1992, da Antonino Caponnetto e dall’associazione culturale “Società Civile di Teramo” è giunto ormai alla ventesima edizione, grazie anche alla collaborazione con i Comuni di Giulianova, Pineto e Roseto degli Abruzzi.

    Come già avvenuto in passato, anche quest’anno fondamentale importanza è stata data all’esempio e alla testimonianza diretta di “personaggi simbolo” che hanno fatto della legalità e dell’impegno sociale il proprio spirito guida e la propria ragione di vita. Riprendendo quindi le parole di Paolo Borsellino, , che ha definito «La lotta alla mafia, non soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che deve coinvolgere tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà, che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità», gli organizzatori hanno pensato quest’anno di affidare il riconoscimento a due uomini della Piana che non hanno avuto il minimo dubbio, al momento di scegliere, da che parte schierarsi:Michele Albanese e don Pino De Masi.

     

    “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile”. Questa la frase di Corrado Alvaro che Michele Albanese, giornalista del Quotidiano del Sud aveva (ed ha) di fronte, lì sulla scrivania, ogni volta che scrive. Il giornalista, dopo pesanti minacce, è stato relegato in casa e ancora oggi è sotto scorta per aver scritto su storie ed affiliati di alcune cosche di ‘ndrangheta e raccontato il volto buio della Calabria. «Questo riconoscimento – si legge nelle motivazioni del premio a lui indirizzato – va a sottolineare l’instancabile attività di un rappresentante del giornalismo che resiste alla mafia, che da tempo e senza posa porta avanti un grande lavoro per l’affermazione della legalità. Per il grande impegno profuso nella promozione dei valori della legalità. Per aver resistito alla prepotenza della mafia ’ndranghetista che crede di poter travolgere tutto e tutti pur avendo conosciuto la crudeltà della violenza mafiosa sempre su postazioni di prima linea pur consapevole dei grandi rischi».

     

    Per l’impegno civile e sociale riceverà invece il premio don Pino De Masi, il sacerdote di Polistena che non ha paura di sporcarsi le mani e che è testimonianza viva, insieme all’associazione “Libera” e alla cooperativa “Valle del Marro”, di un lavoro quotidiano, volto a convertire la logica dell’affarismo e del malaffare in solidarietà, aiuto, crescita e speranza. Già vicario Generale della Diocesi di Oppido e Palmi, don De Masi lavora con coraggio nei territori in cui la giustizia è pesantemente minacciata dalla ndrangheta. «È un parroco che interpreta il messaggio di Cristo e la mobilitazione della chiesa, verso l’impegno sociale e contro le organizzazioni criminali. – è scritto tra le motivazioni del premio – Con suo impegno concreto nella società, porta avanti il suo impegno di giustizia, a qualsiasi costo, per costruire un futuro migliore. Per tutti. I suoi successi operativi nella gestione dei beni confiscati danno concretezza alle speranze di legalità, di sviluppo e di convivenza degli uomini onesti del sud che guardano alle istituzioni con fiducia».

    Tra gli altri che insieme a Michele Albanese e don Pino De Masi riceveranno sabato a Pescara il premio “Borsellino”, Ilaria Cucchi, Vincenzo Ciconte, Rossano Ercolini Donatella D’Amico, per impegno civile, Anna di Carlo per l’impegno sociale, Fausto Cardella , Giandomenico Lepore, Francesco Lo Voi, Salvatore Dolce per la Legalità, Tony Gentile per la Cultura, Fabrizio, Feo, Nello Trocchia, Arnaldo Capezzuto, Domenico Iannacone, per il giornalismo.

     

    A Michele Albanese e don Pino De Masi vanno gli auguri di tutti i volontari dell’Edicola di Pinuccio, con la speranza che i semi che loro, quotidianamente e con grande sacrificio, gettano in una terra spesso infestata dal malaffare possano germogliare e contribuire a rendere migliore l’intero territorio.