• A Cinquefrondi si ripropone l’appuntamento col fascino dei festeggiamenti in onore di San Michele
    12/05/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    Il rito del culto michaelico si ripete nuovamente a Cinquefrondi, con il culmine della tradizionale settimana dedicata al Santo Patrono che
    sfocia nei solenni festeggiamenti previsti per domenica. Una festa tradizionale ed assieme fascinosamente arcaica che vede affondare le
    proprie radici in tempi remoti che fanno, seppur per una durata limitata, di Cinquefrondi la sede capitale di residenza dell’Arcangelo
    difensore.  E’ di certo la festa per eccellenza dei cinquefrondesi d’ogni dove che affidano, in un sussulto di preghiere e moti di
    invocazioni  ogni sorta di speranze e richieste di grazie affinché, consegnate nella fede più genuina e sincera, Egli le possa
    rappresentare all’Onnipotente. Di sicuro vi è un grande trasporto popolare verso l’amato Santo Protettore della città al quale si ricorre
    con filiale auspicio raccomandando dispense di bene, pace e salute. A ritroso nel tempo, gli antichi festeggiamenti  prevedevano lo
    svolgimento d’una amplissima e più duratura dell’odierna fiera che permetteva financo un fiorente mercato del bestiame al quale gli
    allevatori locali e del più vasto circondario si rivolgevano per rinvigorire l’economia rurale dell’epoca, una serie infinita di bancarelle
    ove si commerciavano tessuti, biancheria e vestiari e gli immancabili venditori di dolciumi e balocchi. Le fiere contemporanee un po’
    ancora raccontano parte di quella autentica ma semplice storia. Sparse per le vie del centro, disseminate come chicchi di riso anche se
    talvolta apparentemente ammassate in un turbine di merci, meravigliosi odori e colori, le bancarelle di questi mercanti dei giorni nostri,
    ancora riportano e ripropongono l’aria antica della festa alla quale nessuno può rinunciare. La stessa festa che, anche solo per una
    attimo, fa dimenticare dubbi e tormenti, fatiche e difficoltà quotidiane che la vita non certo lesina sulla strada di ciascuno, ma che ha
    la grande dote di unire in un immaginario abbraccio tutti coloro che vengono raminghi a rendere il doveroso omaggio al Principe degli
    Angeli. Un appuntamento che si ripete ogni anno ormai da tempi immemori e che speriamo possa essere sempre riproposto in chiave di
    rinnovamento delle promesse di reciproco affidamento indispensabile tra il Patrono ed il suo popolo. Con un pensiero particolare a chi di
    questa festa magari vedrà le lontane immagini pervenire registrate attraverso uno schermo o seppur vicine ma impedito dietro un vetro di
    casa. Anche a costoro il cuore palpiterà un po’ di più od il volto si righerà di qualche lacrima vedendo la prodigiosa immagine del proprio
    Santo attraversare trionfante le vie del paese pensando con molta commozione alle preghiere da fare od alle suppliche da dare in custodia.
    San Michele è e sarà imperituro nel cuore di ogni cinquefrondese presente od all’estero, ma anche di chiunque lo vorrà sentir proprio anche
    solo per un giorno.