ROMA – “Le urla dal silenzio. Il libro degli ergastolani ostativi e dei condannati a lunghe pene”. Il libro è il frutto di un lavoro di quasi un anno portato avanti dall’associazione Fuori dall’Ombra che ha tra la sua mission la tutela dei detenuti e la spinta per la valorizzazione del loro potenziale, e tra le sue battaglie prioritarie la lotta per l’abolizione dell’ergastolo. Il libro raccoglie alcuni tra i migliori testi apparsi sul Blog de Le Urla dal Silenzio (urladalsilenzio.wordpress.com) in quasi tre anni di esistenza. Gli autori sono in buona parte ergastolani ostativi, ovvero ergastolani per cui vale letteralmente il “fine pena mai” e che dal carcere rischiano di uscire solamente quando saranno cadaveri. Insieme a loro sono presenti detenuti di altre tipologie, specialmente condannati a lunghe pene. Una carrellata di testi (insieme a qualche disegno) trascinano in un altro mondo, un mondo di cui pochi conoscono le dinamiche interne, i contesti relazionali, le piccole quotidiane torture, le spinte morali.
Un libro carico di rabbia e carico di amore, carico di disperazione e carico di ritrovata speranza, carico di ferite e carico di ispirazione. La spinta impetuosa dei testi, la loro refrattarietà ad ogni catalogazione rigida, si amalgama in una paradossale geometria di fondo che sostiene il libro in un architrave che lo rende un caleidoscopio, dove le differenti dimensioni evitano la mono-dimensionalità, arricchendosi reciprocamente. Non si tratta di una collezione di testi in chiave pietista, neanche di un bollettino sui problemi del carcere. La riflessione sulla realtà del carcere, specie di “certi carceri”, e di “certi modi di viverlo il carcere”, sarà inevitabile dopo la lettura. Ma non è un pamphlet programmatico, o un libro dossier. E’ un libro che ha anima, carico di vita e di volti. Che brucia tra le mani quando lo prendi. Si tratta di un’opera assolutamente originale per il panorama italiano. Un testo necessario per chi vuole comprendere la barbarie dell’ergastolo in Italia. È illuminante sulla condizione umana della persona detenuta, sulla sua spinta al riscatto e sulla responsabilità che ognuno di noi ha su quel mondo. Un libro scritto bene, non ci sembra superficiale dirlo. Scritto bene. Testi non solo utili e necessari, ma belli, partoriti dal cuore, e talvolta anche da un talento inaspettato. Poesie, testimonianze, denunce, racconti, disegni, scorrono in un viaggio che non si conclude con la lettura del libro.