SCADE OGGI IL TERMINE per il pagamento dell’acconto della Tassa sui Servizi Indivisibili. Il nuovo “contributo” richiesto ai cittadini proprietari di immobili e che serve a finanziare, per effetto della politica di riduzione dei trasferimenti statali agli enti locali, alcuni capitoli di bilancio dei comuni fino ad ora coperti dalla fiscalità generale dello Stato.
La Tasi si verserà in due rate, l’acconto in scadenza proprio oggi ed il saldo a dicembre. Nei mesi scorsi ogni comune ha proceduto all’approvazione di regolamenti e piani tariffari che, evidentemente, risultano calati nella singola realtà amministrativa. Ogni amministrazione comunale ha stabilito misure e ambiti di intervento indicando per quali capitoli di bilancio, rispetto alle voci generali indicate dalla Legge, si intendevano finanziare con la nuova entrata.
Nel 2014 rimane ancora separata la gestione finanziaria del servizio rifiuti per il quale gli utenti dovranno pagare un’altra tassa, la TARI. La Tasi interviene, a seconda delle deliberazioni, sulle prime o anche sulle seconde case (vanno lette le indicazioni regolamentari di ogni ente), viene calcolata in base all’imponibile ai fini IMU (che continua ad essere pagata dai proprietari delle seconde case) moltiplicato per l’aliquota deliberata in sede locale e che può variare dallo 0 (zero) per mille ad un massimo del 2,5 per mille con ulteriore possibile incremento fino allo 0,8 per mille (massimo 3,3 per mille).
Sui siti istituzionali dei vari comuni ampio spazio e bell’evidenza per la Tasi in scadenza con tanto di simulatori di calcolo del dovuto. Il pagamento va effettuato in autoliquidazione, non arriverà nessun avviso nelle case dei contribuenti che calcoleranno e verseranno quindi volontariamente gli importi dovuti. In caso di omesso pagamento gli Uffici Tributi degli enti interessati procederanno a notificare avviso di accertamento ed in caso di mancata adesione al recupero coattivo delle somme. In caso di difficoltà o problematiche particolari i contribuenti potranno rivolgersi direttamente per informazioni agli uffici competenti.
Dal 2015 al via la IUC (Imposta unica comunale) che dovrebbe entrare in vigore ma che è già attenzionata dall’attuale Governo che ha dichiarato di voler semplificare la materia per renderla più chiara e meno caotica. Troppe, continue e confuse le scadenze che spesso inducono in errore i contribuenti. Obiettivo quindi dell’esecutivo dipanare un’intricata matassa ereditata dai precedenti governi .
Confusi anche gli operatori degli uffici tributi comunali secondo i quali l’attuale situazione genera incertezza assoluta oltre che confusione. L’isituzione e l’applicazione per il 2015 di una imposta unica che dovrebbe ricomprendere al suo interno TARI, TASI ED IMU, cozza in sede di criteri per la sua determinazione. Diverse tra di loro le tasse e imposte si calcolano oggi sulla base di due elementi, imponibile e soggetti passivi, che non coincidono. Se infatti la Tari si basa sostanzialmente sulla superficie occupata e sull’occupante (che può essere anche un affittuario) la TASI e l’IMU è calcolata in base alla rendita catastale ed è dovuta dagli intestatari degli immobili. Insomma da qui al 2015 è ancora tutto da vedere. Intanto l’unica cosa sicura è che oggi i contribuenti dovranno mettere mano al portafogli e ritornare a pagare una tassa sulla prima casa che ripristina di fatto la vecchia ICI.