• Sanità: Cgil, Gentile e Loschiavo scrivono a Scopelliti. “L’atto aziendale dell’Asp 5 è dannoso per le casse regionali”
    21/12/2011 | G. Gentile, F. Loschiavo, Cgil Gioia Tauro | Comunicato

    GIOIA TAURO – La FP Cgil e la FP Cgil Medici, ritengono importante sottoporre, all’attenzione le molteplici contraddizioni esistenti all’interno dell’Atto Aziendale dell’Asp 5 di Reggio Calabria. L’evidente contrasto con i decreti emanati dal Presidente della Giunta Regionale, denotano una strutturale carenza progettuale del risanamento aziendale. Infatti: Nella parte descrittiva dell’Atto Aziendale al punto V.2 – Strutture Complesse e Semplici – il testo specifica che : Per struttura operativa si intende l’articolazione organizzativa alla quale è attribuita la responsabilità di gestione di risorse umane, strumentali, strutturali, finanziarie, specificando altresì : l’Azienda individua le strutture semplici e complesse, coerentemente con quanto definito nel DPRG 18/2010 per la parte ad essa relativa ecc.ecc. -Al punto V.2.1. l’Atto Aziendale recita – strutture operative complesse- quantifica le caratteristiche minime che devono possedere e chiarisce: dimensioni organizzative rilevanti, dotazione di personale specialistico dedicato, aree fisiche assegnate ecc.ecc. Successivamente al punto V.2.3 – Strutture semplici a livello di struttura operativa complessa – è scritto: le strutture semplici a livello …………………………, alle quali può essere attribuita responsabilità della gestione diretta di risorse umane e tecniche. – RILIEVI: In primis non possiamo non osservare la MANCANZA di dotazione organica associata all’emanazione dell’Atto Aziendale che non consente di capire come saranno rispettati i parametri riferiti al personale necessario per far funzionare le strutture Complesse e Semplici, di nuova istituzione e alla luce del blocco delle assunzioni. Inoltre la mancanza di una proiezione sui costi aggiuntivi, per l’istituzione delle nuove strutture, rende incomprensibile la compatibilità col bilancio Aziendale. Fatta questa premessa indispensabile andiamo ai singoli punti. V.2. : Stabilisce – L’Azienda individua le strutture operative semplici e complesse, coerentemente con quanto definito nel DPGR 18/2010 per la parte ad esso relativa – di contraltare, nella sostanza dell’atto stesso, il DPGR n. 18/2010 non viene rispettato. Gli esempi emblematici li troviamo nella S.C. di Nefrologia e Dialisi dell’ospedale di Locri, dove il decreto 18 la statuisce come semplice ed alla quale il successivo 106/11 non assegna posti letto; la stessa cosa accade con la S.C. di Nefrologia e dialisi di Gioia Tauro; con l’istituzione del Dipartimento delle Dipendenze ( è presente una sola S.C. mentre le linee guida stabiliscono che un dipartimento è tale solamente se sotto articolato da almeno cinque S.C.); a seguire incontriamo addirittura l’invenzione di un nuovo CAPT Zona Ionica. ecc.ecc.. in sostanza, da una sintesi numerica risultano 49 S.S. su 26 assegnate mentre le S.C. sono 45 su 41. Complessivamente in tutta l’ASP risultano istituite 79 SC su 75 assegnate come tetto massimo dalle linee guida. Allora, se al Tavolo Massicci si presenta un piano di rientro attraverso rigide linee guida, perchè nell’atto aziendale dell’ASP di Reggio Calabria succede tutt’altra cosa e le spese nominalmente aumentano nella misura del peso economico di ben + 23 Strutture Semplici e + 4 Complesse, per poi aggiungere l’intero indotto di personale e attrezzature necessarie. V.2.1 le dimensioni organizzative rilevanti sono una prerogativa essenziale delle Strutture Complesse. Tale concetto presenta un’enormità di stranezze applicative, a partire dalle tantissime S.C. ospedaliere con solo 10 posti letto o addirittura con zero posti letto. In tale contesto, merita una particolare attenzione il Dipartimento di Prevenzione. Questa macro struttura, viene costruita ad arte con ben due strutture complesse (di nuova istituzione), denominate Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro (UOPISAL). Se le dimensioni organizzative, altamente rilevanti, sono presenti in queste due nuove strutture complesse, perché tutte le altre macro attività, afferenti al D.P., non hanno ricevuto la stessa attenzione e sono state rilegate in un’unica Struttura Complessa? V.2.3 questo punto contraddice i CCNNL. Infatti il contratto integrativo del 6 maggio 2010 al comma 1 dell’art 4 statuisce quanto segue: si precisa che l’incarico di direzione di struttura semplice, ed in particolare quella dipartimentale, include necessariamente la responsabilità di gestione di risorse umane e strumentali, che deve essere prevalente rispetto agli altri criteri e parametri. Tale assunto non consente l’istituzione di Strutture Semplici (e/o Semplici Dipartimentali), con il solo Dirigente e prive di personale, così come riportato al paragrafo V.2.3 dell’atto aziendale:“possono essere istituite S.S. senza personale”!!! Questi esempi si ripropongono sistematicamente nell’organigramma dell’Ospedale di Polistena e Locri, S.C. di chirurgia generale alle quali vengono assegnate Strutture Semplici di chirurgia mininvasiva; S.S. area portuale collegata alla S.C., ecc. ecc.. Tutte quante prive delle caratteristiche gestionali stabilite dal contratto di lavoro. Il buon senso del Padre di Famiglia e del buon amministratore, in una regione sottoposta a piano di rientro, avrebbero proposto, in alcuni casi esagerando, un incarico di alta specializzazione e mai una S.S., anche perché nella parte descrittiva, le caratteristiche inserite per una struttura sono ben diverse. Altri esempi si notano nell’istituzione della S.S.D. di coordinamento commissioni invalidi nel Dipartimento Prevenzione; si raddoppiano delle S.C. di medicina legale ( Unica in Italia riconosciuta in S.C.). Infatti, il 502 decreta: Nella regolamentazione del dipartimento di prevenzione, le regioni possono prevedere, secondo le articolazioni organizzative adottate, la disciplina delle funzioni di medicina legale e necroscopica. quindi una disciplina e non un servizio o struttura. L’ASP di Reggio Calabria, con tutti i suoi debiti pregressi (circa 500 milioni), assurge al primato nazionale con una Struttura Complessa e ben due Strutture Semplici Dipartimentali. E poi ancora troviamo sull’Ospedale di Locri la S.S.D. di Chirurgia d’urgenza in presenza contigua di quella nomata S.C. di Medicina chirurgica di emergenza. Inoltre, da un’attenta lettura del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 106/2011, si rilevano ulteriori contraddizioni, quali ad esempio: Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria di Polistena SENZA posti letto; Strutture complesse di Chirurgia Generale di Gioia Tauro SENZA posti letto di terapia intensiva; S.S.D. di Cardiologia all’ospedale di Gioia Tauro senza posti letto; Struttura complessa di Allergologia su Locri senza posti letto. Su queste ultime osservazioni si evince che, mentre gli “ambulatori ” Ospedalieri sono considerati Strutture Complesse, i Poliambulatori territoriali e i CAPT sono identificati come Strutture Semplici. A questo punto ci chiediamo: la Direzione Generale è a conoscenza del fatto che l’ASP ha funzioni prettamente territoriali? Infine, non possiamo sottacere alcune omissioni che si manifestano tra decreti e delibere Regionali dove, da un lato si statuisce che “le linee guida per gli atti aziendali devono prevedere la soppressione delle U.O. complesse ribondanti dopo l’accorpamento – deliberazioni di G.R n° 752/09, 73/10 e 373/10 – dall’altro il deliberato non trova applicazione nelle linee guida e si procede, in maniere indiscriminata nell’atto aziendale, addirittura all’istituzione di ben due S.C. di Medicina Generale nello stesso ospedale di Locri più una di Geriatria a Siderno e due di UOPISAL nel Dipartimento di Prevenzione; il DPGR n. 18 prevede tre S.C di Direzione Ospedaliera, mentre le linee guida impongono il concetto di Ospedale Unico e ne prevedono una sola. Conclusione, il Direttore Generale dell’ASP, per non scontentare nessuno, ne istituisce due Complesse e due semplici. A questo punto crediamo che si è fatta, scientemente, tanta di quella confusione al punto tale da far credere che addirittura la Direzione Generale dell’ASP di Reggio Calabria non sia stata in grado di rapportarsi con gli Organismi Regionali preposti alla programmazione Sanitaria e la triade Commissariale che lavora al piano di rientro. Nel prendere atto di quanto esposto in narrativa, La F.P. CGIL e la F.P. CGIL Medici CHIEDONO Al Governatore Scopelliti e alla Commissione per il Piano di Rientro dal Debito Sanitario, di non approvare l’Atto Aziendale dell’ASP di Reggio Calabria, in quanto tale documento di macro gestione e programmazione sanitaria provinciale, si pone in palese contrasto persino con i principi legislativi dettati dallo stesso Organo di Governo Regionale e Commissariale, significando che, qualora la presente richiesta non dovesse trovare accoglimento, la scrivente Organizzazione Sindacale, si vedrà costretta a ricorrere ai livelli superiori Ministeriali e alla conferenza Stato Regioni.