• Tripodi (Pdci): Rischio chiusura del cantiere per il nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria
    09/10/2012 | Ivan Tripodi, segretario Pdci Reggio Calabira | Comunicato

    REGGIO CALABRIA – Anche se non vale nulla, possiamo affermare di essere stati facili profeti poiché, come affermammo nei mesi scorsi, vi è il concreto e drammatico rischio che il cantiere del Nuovo Palazzo di Giustizia chiuda definitivamente e che lo stesso si trasformi in una nuova incompiuta. La Bentini, azienda appaltatrice dell’opera, potrebbe abbandonare i lavori a causa dell’enorme credito che vanta. Condividiamo, pertanto, il fortissimo grido d’allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali, a partire dal bravo e battagliero segretario provinciale della Filca-Cisl, Nino Botta, che hanno denunciato la pesantissima situazione, assolutamente insostenibile, che stanno vivendo i lavoratori del cantiere del Palazzo di Giustizia, i quali, da qualche giorno, stanno attuando uno sciopero a oltranza. I lavoratori, ad oggi, non ricevono gli stipendi da oltre quattro mesi: l’ultimo stipendio risale al mese di maggio. Si tratta di una situazione drammatica e insostenibile. Dobbiamo registrare come su una tematica così delicata e fondamentale per il futuro della città vi sia la totale latitanza e l’assordante silenzio dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Arena con la contestuale assenza dell’impresa Bentini che non dà alcuna risposta ai sindacati.

     

    Sembrerebbe che Arena e la sua giunta non siano affatto interessati al destino di un’opera che, nei fatti, rappresentava l’unico vero cantiere della città. Come noto, la questione dei lavori del Nuovo Palazzo di Giustizia è uno dei tanti prodotti del nefasto “modello-Reggio” che ha distrutto e raso al suolo la città. In tal senso, esprimiamo piena vicinanza e solidarietà alle organizzazioni sindacali e ai lavoratori che stanno portando avanti una encomiabile lotta per la vita che è, nei fatti, una lotta per le prospettive della città. Proprio in queste ore i lavoratori in sciopero hanno affisso all’ingresso del cantiere del Nuovo Palazzo di Giustizia un’enorme striscione nel quale denunciano la vicenda e accusano la classe dirigente e politica responsabile di questa situazione vergognosa. Bisogna essere vicini ai sindacati e ai lavoratori per porre il tema del Nuovo Palazzo di Giustizia al centro dell’agenda degli interventi urgenti da attuare. E’, pertanto, necessario e fondamentale un intervento del Prefetto, dr. Piscitelli, il quale, secondo alcune voci, avrebbe manifestato piena e saggia disponibilità a trattare la questione attraverso una convocazione formale delle parti prevista per i prossimi giorni. Il Nuovo Palazzo di Giustizia non può e non deve chiudere poiché è in gioco il futuro di Reggio.