• Non si placa la polemica politica a Cinquefrondi. Rinascita lancia la sfida al sindaco Cascarano per un confronto pubblico sulla crisi del paese
    20/07/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    CINQUEFRONDI – E’ un vulcano che erutta fatti, cifre e nomi con una copiosità descrittiva che non ha certo lo scopo di spegnere il fuoco, che si leva ormai alto, delle polemiche divampate all’indomani della prima uscita pubblica di Rinascita seguita a ruota dal gruppo di Pd-Risveglio Popolare e di Uniti per il Popolo del gruppo di maggioranza. E la querelle è destinata ad arricchirsi di novità alla luce del nuovo ricorso ad una piazza curiosa e presente a cui Rinascita ha inteso attingere nel tardo pomeriggio di ieri presentandosi con gli esponenti di punta del movimento: Totò De Mujà, Michele Conia, Peppe Longo, Flavio Loria e Francesco Belziti.

     

    Diciamo subito che è stato un effluvio di interventi ad iniziare proprio da Belziti che, nella duplice veste di moderatore e interlocutore, ha introdotto l’assise dichiarando che il movimento di Rinascita ha quale fine quello di lavorare per costruire una Cinquefrondi diversa dall’attuale, memore dei fasti a cui era stata elevata dalla sapienza artigiana che ha da sempre costituito l’ossatura sana del paese, interrogandosi altresì sugli attacchi patiti dal movimento e sottolineando l’attuale carenza d’ordinaria amministrazione, non mancando di riferirsi in maniera volutamente piccata anche al capogruppo di Risveglio Popolare, Michele Galimi, per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Flavio Loria nel suo intervento ha ripreso il tema della libertà di partecipazione a cui si ispira Rinascita per spingere sulla necessità di cambiare le vecchie logiche di partito che hanno sinora animato il confronto tra le parti e per focalizzare l’attenzione sulle problematiche irrisolte di Cinquefrondi, rilanciando sulla ripresa di un percorso di effervescenza culturale.

     

    Poi una stoccata su Villa Misiti, che si vorrebbe acquisire al patrimonio pubblico e destinare a caserma dei carabinieri: operazione questa, ritenuta fallimentare e imbastita solo per gettare fumo negli occhi dei cittadini. Totò De Mujà si è invece molto soffermato tecnicamente su compiti, funzioni e doveri delle comunità montane, richiamandosi ai diversi riferimenti legislativi che dalla istituzione dell’ente sino ad oggi ne hanno regolato la vita amministrativa; atto ritenuto quasi doveroso per spiegare, apertis verbis, lo stato dell’arte della comunità montana (che conosce per esperienza diretta essendone dipendente), nonché per rigettare le critiche di mala gestione piovutegli addosso dall’intervento pubblico del gruppo di maggioranza, anzi volendo egli difendere ad oltranza il proprio corretto operato.

     

    cascarano e conia

    Quindi è stata la volta di Giuseppe Longo. Le parole del consigliere provinciale del Prc son sembrate veri e propri lapilli infuocati scagliati all’indirizzo della maggioranza comunale e del gruppo consiliare di Risveglio Popolare, in particolare denunciando il superamento della soglia di tollerabilità della normale dialettica politica. Ma volendo entrare nel vivo, egli ha sottolineato il tentativo da parte dei locali esponenti Pd-Pdl di isolare il gruppo di Rinascita unitamente al progetto di rinnovamento da questa sponsorizzato, sottolineando le carenze del governo nazionale con le inevitabili ricadute sui cittadini ed accennando alla gravissima situazione in cui versa la società di raccolta rifiuti Piana Ambiente ed i suoi lavoratori a cui manca ancora il supporto strutturale della formazione d’un consorzio pubblico che ne possa risollevare le sorti a beneficio di tutti i comuni aderenti.

     

    Indi, ha chiesto conto del perché dell’uscita dal P.S.A. e della mancata costituzione di un P.S.C. ritenuta cosa grave in quanto ciò non consente uno sviluppo ordinato dell’urbe e delle attività economiche collegate. Inoltre, si è piuttosto infervorato quando ha toccato le problematiche concernenti i temi del Liceo Musicale e, di più, quando ha resocontato del proprio lavoro in seno alla Provincia, recriminando l’impegno profuso, in particolare, a favore del paese, spesso snobbato dall’attuale maggioranza comunale, quando se non peggio, spacciato come merito altrui in funzione dei colori delle bandiere ora di moda a palazzo Foti od alla Regione, con chiaro riferimento alle presunte mani tese di Raffa e Scopelliti ed al bengodi che Cinquefrondi da ciò ne avrebbe ricavato. Oltre ad aver toccato il nervo scoperto concernente l’inutilità, a suo avviso, d’acquisire Villa Misiti, ha rilanciato la proposta che l’impegno di spesa, qualora possibile, venga dirottato sulla rete idrica comunale, non mancando in chiusura, di liquidare la maggioranza in carica come fallimentare.

     

    Le conclusioni sono state affidate a Michele Conia che ha esordito parlando di vero e proprio inciucio tra il locale Pd ed il Pdl che mancano di dare risposte concrete alle problematiche della cittadinanza. Ha lanciato temerariamente il guanto della sfida ad un confronto pubblico al sindaco Cascarano, finora mancato, a cui spesso si è rivolto parlando in prima persona. Ha ribadito che l’attenzione del proprio incedere politico è rivolta ai temi cari ai cittadini e non a volontà di d’accendere contrasti personali come al contrario, a suo dire, è stato fatto oggetto in prima persona. Quindi rimarcando che la sconfitta patita alle ultime elezioni ha avuto uno scarto di soli 40 voti, ha voluto terminare citando Pertini il quale incitava a condurre le battaglie politiche con onestà e coraggio, dichiarandosi anch’egli sulla medesima linea di principio.

     

    Dunque il dibattito che vede contrapposti i diversi fronti potrebbe arricchirsi, a breve, di nuovi punti di vista ed il fuoco di fila di notizie a cui i rispettivi componenti stanno sottoponendo i cittadini non può che far bene alla circolazione dell’informazione oltreché alla formazione delle coscienze dei cinquefrondesi. Ma ravvisiamo che la priorità dei cittadini non è tanto sentire il bisogno di fare il tifo per una squadra, o dividersi in guelfi e ghibellini. Semmai consta nell’urgenza d’avere risposte condensate in fatti concreti che suffraghino il momentaneo scambio d’opinioni a distanza, per quanto queste possano pur apparir piacevoli.


     
  • 1 commento

    1. sandro spanò

      ma e’ cosi complicato fare un confronto tra le forze politiche di questo paese? chi di loro ha paura di confrontarsi in un pubblico e chiarire una volta per sempre le proprie posizioni?

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