• Liceo musicale, quale futuro. Lezioni al via, ma è urgente un nuovo sito. Irrisolto il problema dei trasporti. Laruffa all’Edp: Alvaro indisponibile, andremo al Municipio
    17/09/2012 | Giuseppe Campisi | Edicola di Pinuccio

    giovanni laruffa dirigente "rechichi"

    POLISTENA – Caustica, a tratti amara, ma lucidissima è la riflessione sulla ripresa delle attività scolastiche del nuovo anno, quella che il professor Giovanni Laruffa, dirigente scolastico del Liceo Magistrale Statale “Rechichi” di Polistena, ci ha offerto  nell’intervista che ci ha concesso con grande e garbata disponibilità, per raccontarci non solo il mondo della scuola visto dal di dentro, ma anche soffermandosi con particolare riferimento al “nostro” liceo musicale, quest’anno composto da ben 5 classi per un totale di circa 80 alunni, già casus belli di forse troppi serrati strali polemici, tutt’ora rimasti irrisolti. A tal proposito, abbiamo voluto porre alcune domande dirette per meglio comprendere  la posizione del preside sui temi correnti che molto interessano l’istituto cinquefrondese e di più, sul suo divenire futuro.

     

    Sig. Preside, domani prenderà ufficialmente il via l’anno scolastico 2012-2013, ci può riferire, da addetto ai lavori, qual è effettivamente lo stato del sistema scuola nella nostra provincia?

     

    Debbo dire che negli ultimi anni si sono registrati dei progressi in ambito provinciale, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di nuovi plessi in sostituzione di quelli esistenti, anche se non mancano certo i disagi dovuti ad una non perfetta razionalizzazione delle strutture presenti nonché alle carenze dovute ad un ritardo nella nomina completa del corpo docente e di sostegno per le scuole superiori, per sopperire al quale molto spesso siamo costretti ad attingere alle graduatorie d’istituto per dare garanzia di svolgimento delle lezioni.

     

    Senta, un recente studio del Consiglio Nazionale dei Geologi italiani ha dato l’allerta circa la pericolosità degli edifici scolastici rispetto al rischio sismico. Noi siamo, a proposito, una regione fortemente compromessa dal punto di vista tellurico, e lo studio ha evidenziato che addirittura il 100% delle nostre scuole è  sottoposto a rischio sismico. Cosa ne pensa?

     

    E’ una realtà drammatica. E la carenza cronica di fondi destinata a conformare  l’edilizia scolastica – problematica comune un po’ a tutte le scuole – fa il resto. E molto spesso noi dirigenti scolastici siamo costretti ad assumerci responsabilità che oggettivamente non ci dovrebbero competere per permettere lo svolgimento delle lezioni e dar seguito al diritto allo studio. Ma non ci sono alternative; le basti pensare che tutt’oggi, in alcuni casi, si fa scuola in edifici che in realtà hanno destinazione d’uso a civili abitazioni.

     

    Il liceo musicale rappresenta una grande conquista per Cinquefrondi, che vanta, come saprà, lunga e rinomata tradizione bandistica e concertistica. C’è il rischio, a suo avviso, che questa prestigiosa istituzione che vi risiede ( ed il lungo lavoro svolto per averla) possano andar perduti?

     

    Il liceo musicale è frutto di una lungimirante intuizione del compianto preside Marafioti e dell’amministrazione locale pro-tempore. E’ una realtà che completa il territorio della Piana e dell’intera provincia per l’unicità dell’offerta formativa e per la valorizzazione dei talenti musicali che vi operano. Le differenze poi tra il “vecchio” psico-pedagogico ad indirizzo musicale ed il “nuovo” liceo musicale risultano evidenti. Tanto è vero che si è reso necessario il reperimento d’una nuova struttura più capiente e funzionale rispetto a quella di Via Gramsci, che per la nuova didattica, ma anche per l’ubicazione e la stessa conformazione è oggettivamente inidonea ad ospitare docenti ed allievi per il normale svolgimento delle attività. Le confesso che il rischio che l’esperienza si potesse esaurire c’è stato. E per una serie di concause. Ma la volontà di questa dirigenza scolastica unitamente all’ufficio scolastico provinciale hanno scongiurato, almeno per ora, tale prospettiva. Ciò non significa che il problema non si possa ripresentare più avanti se non saranno prese le opportune contromisure che possano garantire un certo numero di iscritti nonché vi sia la disponibilità d’una sede quantomeno idonea ove allocare alunni e docenti per consentire loro di svolgere con la dovuta serenità le lezioni. E ciò avverrà se non si realizzerà quell’adeguata sinergia tra quegli attori istituzionali che già oggi hanno il compito di sovraintendere e provvedere a tali scopi.

     

    Qualche settimana fa abbiamo appreso da Calabria Ora che l’amministrazione del sindaco Cascarano ha dato ampie rassicurazioni circa l’inizio dei lavori di ristrutturazione dell’ex municipio, anche dietro sua formale sollecitazione scritta. Lei rimane ancora dell’avviso che quelli dell’ex palazzo municipale siano i locali giusti per il trasloco temporaneo?

     

    E’ assodato che i locali di Via Gramsci non sono più adeguati per lo svolgimento delle attività. E pur essendo già stati sottoposti ad un primo intervento di adeguamento (per un importo d’appalto autorizzato di circa 10 mila €), ciò  non ha risolto i problemi di contenimento delle lezioni sia per quanto attiene la didattica pura che la parte di utilizzo strumentale. Queste evidenze ci hanno spinto ad insistere con l’amministrazione comunale di Cinquefrondi affinché si potessero reperire altri locali meglio strutturati ove svolgere le attività. Ci è stato offerto il vecchio municipio, che seppur da adeguare con lavori che riteniamo mininvasivi di insonorizzazione, ripristino di alcune parti del tetto oggetto di infiltrazioni ed installazione d’una pedana per disabili, potrebbe rappresentare la soluzione. Anche perché noi dobbiamo far convivere, in contemporanea, le esigenze della didattica tradizionale con l’attività puramente musicale e ciò non è possibile negli attuali locali. Altre soluzioni non erano praticabili nell’immediato, posto che l’istituto Corrado Alvaro si presentava, e pare si presenti tutt’ora, indisponibile, in quanto ospitante gli originari  studenti ai qual, in regime di convivenza forzata, non potremmo far certo sorbire le attività musicali che prevedono comprensibilmente l’emissioni di suoni, seppur contenuti.

     

    Ed i costi d’adeguamento, a quanto ammonterebbero? Ma soprattutto, i fondi per realizzare i lavori, chi ce li metterebbe?

     

    Abbiamo stimato costi per 100-150.000 € al massimo. Ed dei fondi dovrebbero farsi carico Comune e Provincia, la quale quest’ultima, aveva già preso un impegno verbale e di massima per farsi carico della maggior parte dell’importo da erogare.

     

    Dunque, è stata la possibilità di perdere i 250.000 € del bando PON che l’ha spinta a smuovere il sindaco sulla questione o c’è dell’altro?

     

    A farmi procedere, in primis, c’è stata la sollecitazione continua e costante dei genitori degli alunni del musicale che a più riprese hanno chiesto il rispetto degli impegni a trovare un’altra sistemazione per i loro figli. Il bando è un di più, sopraggiunto in itinere. Un’occasione per recuperare fondi da investire in strumentazione e tecnologia applicata al musicale che però ha una scadenza e precise condizioni da rispettare, peraltro oggetto di valutazioni dirette in loco da parte del Ministero. Si tratta di una opportunità che consideriamo irripetibile che và assolutamente colta per dotare della strumentazione necessaria i laboratori di pianoforte, fiati, corde, percussioni e tecnologie multimediali che rappresentano la conditio sine qua non per mantenere in vita un liceo musicale. D’altronde, sà, le dotazioni economiche provinciali sinora ci hanno fatto pervenire un unico sostegno di 25 mila € – totalmente insufficiente –  col quale abbiamo solo potuto provvedere ad arrangiarci.

     

    In merito al costruendo liceo sorgente in Via Boccioni, cosa ci può riferire? La provincia si è affettivamente attivata? E le tempistiche prospettate saranno rispettate?

     

    La provincia stà svolgendo le operazioni preliminari di apertura delle buste delle 17 ditte partecipanti al bando. Per quanto ne so, il tavolo tecnico stà effettuando anche la valutazione dei diversi progetti di realizzazione. Credo che nel mese di novembre dovremmo conoscere la ditta aggiudicataria l’appalto e se non ci saranno intoppi burocratici, i lavori potrebbero prender avvio in primavera. La durata, salvo inconvenienti di sorta, dovrebbe aggirarsi indicativamente sui 2-2,5 anni e comunque contenuta entro i 3. Ma è chiaro che il rispetto delle tempistiche deve essere anche un preciso impegno nonché interesse soprattutto dell’amministrazione comunale di Cinquefrondi. E poi, veda, io tra pochi anni andrò in pensione ma vorrei fare in tempo ad inaugurare il musicale…

     

    Per finire possiamo sapere, nella sua qualità di preside, se c’è e qual è la sua effettiva preoccupazione in merito al liceo musicale di Cinquefrondi? Cosa si potrebbe o dovrebbe fare per meglio valorizzare il liceo?

     

    Guardi, l’appetibilità del musicale è indiscutibile. Soprattutto per gli amanti della musica e delle discipline musicali. Se poi a ciò uniamo il fatto che il liceo musicale permette lo studio di materie caratterizzanti qualsiasi altro liceo unitamente allo studio della musica, comprenderà che qui gli studenti sono chiamati a profondere un impegno ben maggiore rispetto ad altri istituti. Non a caso i costi d’esercizio d’un liceo musicale sono quasi 5 volte quelli d’un normale liceo. Quello che serve, specialmente nel nostro territorio, è spingere per dare una nuova attenzione a questo istituto che può legittimamente considerarsi un piccolo conservatorio. E poi in verità non posso non farle presente tutte le carenze viarie di cui Cinquefrondi soffre per non essere adeguatamente collegata, quantomeno in termini di viabilità scolastica. I trasporti pubblici verso Cinquefrondi sono praticamente azzerati ed i collegamenti di mobilità, inesistenti. I mezzi pubblici fanno capolino a Polistena e poi? Verso Cinquefrondi non si trova alcun mezzo utile che, rispettando le tempistiche scolastiche, possa accompagnare gli studenti. Non le nascondo che i genitori dei nostri alunni compiono grandi sacrifici per garantire la presenza quotidiana dei figli a scuola. E nessun ente (Comune, Provincia o Regione) pur più e più volte sollecitato sul tema, ci ha reso sinora, risposte concrete. Così la pratica dell’astensione verso il musicale potrebbe avere la meglio e l’utenza scolastica potenzialmente interessata, anziché incentivata dall’unicità della specialità, potrebbe essere, paradossalmente, incoraggiata ad emarginarla.