• Il Rossano è la seconda finalista dei play-off. A Cinquefrondi vincono i cosentini (3-2) e perde lo sport
    16/06/2012 | Francesco Bonini | Edicola di Pinuccio

    gli spalti vuoti della palestra

    CINQUEFRONDI – In tempi non molto lontani, prima della fine del campionato, da queste stesse colonne avevamo lanciato un allarme sui probabili scenari che si sarebbero potuti verificare per effetto della discutibile formula imposta al campionato di serie C maschile regionale. E ciò che avevamo previsto si è verificato. La capolista indiscussa della stagione regolare che ha trovato qualche resistenza solo dai cugini reggini della Luck e che ha staccato di ben nove punti la quarta classificata, a causa,  lo ripeteremo fino alla nausea, di una balorda formula imposta dalla Federazione, ha trovato la giornata storta che si è aggiunta ad una discutibilissima decisione del giudice unico che ha vanificato i sacrifici di una intera stagione di una società, del tecnico, dei dirigenti e soprattutto dei giocatori che hanno con spirito di abnegazione e senza mai perdere la gioia di giocare insieme ed il senso di squadra continuato la loro cavalcata vittoriosa. Dopo l’ultima di campionato avevamo  dichiarato virtualmente promossa la squadra di Pirrottina, e promozione virtuale è stata.  

     

    Il vantaggio della disputa di due incontri di semifinale su tre tra le mura e con il pubblico amico è stato vanificato dalla contestatissima decisione del Giudice Unico Regionale. La palestra di via Palmara ha ospitato fisicamente la gara, ma è come se la si fosse disputata a Roma o a Napoli, nessun vantaggio a causa dell’assenza del pubblico sugli spalti. A dire il vero il pubblico c’era e non ha fatto mancare i proprio sostegno nemmeno per un minuto, ma era all’esterno davanti ad uno schermo. Ma non è la stessa cosa. I rumori dei tamburi ed il suono delle trombe venivano sì avvertiti all’interno, ma le porte erano sigillate e tutto ciò che arrivava era quasi ovattato.  Negli intervalli tra un set e l’altro gli agenti delle forze dell’ordine presenti, spettatori privilegiati insieme ai giornalisti ed ai vertici federali, oltre che ai tecnici di Cinquefrondi Channel, aprivano le porte per consentire un ricambio dell’aria infuocata ed irrespirabile. Era l’occasione per i tifosi per dare una sbirciatina quasi rubata all’interno. Vedere gli spalti vuoti faceva impressione, e pensare che tale situazione si concretizzasse nella partita della storia faceva pure molta rabbia. Non c’era la civile bolgia che eravamo abituati a vedere nelle grandi occasioni e che ha trascinato i giocatori nei momenti più difficili della stagione.

     

    Alla fine non ha perso la Publiglobe, ha perso una comunità intera, amareggiata ed offesa nel suo intimo sportivo. Cinquefrondi, poco più di seimila anime all’anagrafe, con alle spalle trentacinque anni di pallavolo caratterizzati dal senso sportivo e da ineguagliabile senso di ospitalità,  ha giocato la partita della storia senza il settimo giocatore in campo, il pubblico amico.  Cinquefrondi ha pagato a caro prezzo ed incolpevole le intemperanze del pubblico di Rossano durante la gara due. Una sanzione che ha lasciato una macchia indelebile ed una ferita che difficilmente potrà essere sanata. Siamo stati tra i pochi privilegiati cui è stato consentito di assistere all’incontro dall’interno, abbiamo lavorato per consentire a tutti, con le nostre riprese, di soffrire insieme ai giocatori. Era il 16 di giugno, all’interno della palestra la temperatura sfiorava  i quaranta gradi, l’altissima percentuale di umidità faceva il resto,  ma le porte, quelle dovevano rimanere chiuse.  Così era scritto e così si doveva fare a costo di far svenire qualcuno per un malore. Non c’èra un filo d’aria sugli spalti, non osiamo immaginare come possono aver reagito i fisici degli atleti provati da mesi di allenamenti ed ormai al limite delle proprie potenzialità.  E’ stato uno stillicidio continuo di energie, cinque set giocati sui nervi e risolti come una lotteria.

     

    Non dimenticheremo mai le facce dei giocatori locali a fine partita, nè il silenzio spettrale che è calato dopo il punto quindici del quinto e decisivo parziale messo a terra dal Rossano. Un silenzio durato qualche minuto e sostituito da un lungo applauso quando tutti i giocatori cinquefrondesi si sono stretti ai propri sostenitori all’esterno della struttura. Chiudiamo come abbiamo aperto. Rossano passa a Cinquefrondi in gara tre superando per 3-2 la Publiglobe . Vince Rossano che va a disputare la finale contro la Luck di Reggio Calabria, ma perde lo sport, quello vero, quello fatto di sacrifici quotidiani per trasmettere valori di vita. Alla società sportiva cinquefrondese, ai suoi dirigenti, al tecnico ed a tutti i giocatori il più grande e vivo ringraziamento da parte dell’intera comunità per averci fatto sognare contro tutto e contro tutti. Il traguardo storico è stato per l’ennesima volta sfiorato. Ma per fare la storia c’è ancora tempo… Si chiude un capitolo, ma il libro rimane aperto e le pagine sono ancora bianche, aspettano solo di essere riempite magari  con le immagini più belle della stagione appena trascorsa, prima fra tutte quella raffigurante la Coppa Calabria conquistata stoicamente nell’indimenticabile finale di Crotone proprio contro quella Luck che il Rossano dovrà ospitare in gara due, e questa volta  senza il suo di pubblico.