“LA CONTINUAZIONE di insegnamenti di questo genere rappresenta una violazione dei diritti umani e la evidenziazione della natura razzista e antisemita del nostro paese di cui il cristianesimo costituisce l’anima. Le persecuzioni antiebraiche sono la conseguenza dell’antisemitismo cristiano che ha il suo fondamento nei Vangeli e nelle opere che ad esso si ispirano, come la Divina Commedia. Deve essere messo in evidenza il legame culturale e tecnico-operativo con i vari tentativi di esclusione e di sterminio, fino alla Shoah. Certamente la Divina Commedia ha ispirato i Protocolli dei Savi Anziani di Sion, le leggi razziali e la soluzione finale. Chiediamo, pertanto, al Ministro della Pubblica Istruzione, ai Rabbini e ai Presidi delle scuole ebraiche, islamiche ed altre di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali o almeno di inserire i necessari commenti e chiarimenti”.
Questa la parte finale, allucinatoria, secondo il mio parere, di Gherush 92, organizzazione non governativa no profit che si occupa di ricerche, studi e progetti, relativi ai diritti umani e ai temi connessi, quali razzismo, risoluzione dei conflitti, diritti fondamentali dell’uomo, sviluppo sostenibile, e che è consulente speciale del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. Dante dunque avrebbe ispirato addirittura la soluzione finale! Ed è sempre di Dante l’istigazione al razzismo, all’islamofobia, all’antisemitismo ecc. ecc. Assurdo! La stupidità che si erge a giudizio! O meglio, è questo un esempio di come stia avanzando la dittatura della stupidità e dell’ignoranza. Tutti dobbiamo godere del diritto di parola, ci mancherebbe, ma di parola che contiene la verità e la realtà, non la mistificazione e la stupidità. Intanto, chi di noi non ha bisogno di chiarimenti, note e commenti per ben interpretare il testo della Divina Commedia, alzi la mano! E’ ovvio quindi che i ragazzi che la studiano hanno bisogno di guida e di chiarimenti, tale è la complessità delle allegorie e della valenza didascalica contenute nel poema.
Poi, c’è da dire la cosa più importante e cioè che gli estensori di questo assurdo rapporto non conoscono affatto la parola contestualizzazione riferita al fenomeno letterario : ogni opera va letta, interpretata e inquadrata secondo il contesto storico, sociale e culturale del periodo in cui è scritta. Appare inutile ricordare che Dante è uomo e poeta del XIII secolo, con una visione del mondo e della vita del XIII secolo non del XXI. Senza il criterio della contestualizzazione andrebbero, allo stesso modo, incriminate, tantissime opere letterarie del passato, dal Decameron al Principe, per citarne solo alcune ma, direi, anche la stessa Bibbia o il Corano che contengono elementi di intolleranza. I canti sotto accusa, secondo il rapporto Gherush 92, sarebbero i canti dell’Inferno: XIV (violenti contro Dio, arte e natura, in cui si parla dei sodomiti), XXIII (ipocriti, in cui si parla dei giudei), XXVIII (seminatori di discordie, in cui si parla di Maometto) e XXXIV (traditori dei benefattori, in cui si parla di Giuda Iscariota), e non solo, addirittura anche il canto V del Paradiso ai versi 73-81 che conterrebbero “…un’anticipazione delle leggi razziali di epoca fascista (Arre), introducono i Protocolli dei Savi Anziani di Sion di Nylus, noto libercolo antisemita che trattò il “Pericolo Ebraico” e provocò persecuzioni e rovina degli Ebrei in Russia e in tutta Europa…”
La Divina Commedia, dunque, alla stessa stregua di libercoli antisemiti o magari anche del Mein Kampf di Hitler. Assurdo, non trovo parole, o forse qualcuno di voi ha provato odio irresistibile verso gli Ebrei o gli Islamici leggendo i versi divini di Dante? Ripeto, tutto questo è semplicemente assurdo, paradossale, stupido e non si può stare inermi di fronte a questa ed altre simili pseudo opinioni politically correct, che tanti danni hanno causato e causeranno ancora.