ROMA – Malasanità, casi di assenteismo, morti sospette. Una sanità che collassa ed è il Sud del Paese a risentire maggiormente della drammatica situazione. Tra le regioni più in crisi c’è la Calabria. Secondo posto per denunce per malasanità, 107 su 570 – secondo la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in ambito sanitario – 87 i decessi. Più di un medico, o personale sanitario, per paziente ricoverato – 4.240 su 3821 – ma insufficiente rispetto dei LEA. A tal proposito, i punteggi assegnati dal Ministero della Salute alle Regioni collocano la Calabria al penultimo posto, seguita dalla Campania. L’anno precedente, la Regione era terzultima, dopo Puglia e Campania. “Un contesto allarmante che concorre ad aumentare i cosiddetti “Viaggi della speranza” dal Sud verso il Nord: una mobilità sanitaria in cerca di cure che costa cara alla Regione e allo stesso paziente – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici. La corruzione in ambito sanitario concorre certamente a determinare il quadro deplorevole delineato. Da un’indagine condotta su 172 regioni europee dall’università di Gothenburg, emerge la 170esima posizione della Calabria per la “qualità della sanità”. Per quanto riguarda il ‘pagamento di tangenti’, la Calabria si colloca al 156esimo posto. Codici si indigna anche per questo.
La Calabria è l’esempio di una sanità che non funziona o che funziona male, che costringe centinaia di persone ad emigrare verso il Nord in cerca di strutture adeguate per essere curati. Come dar loro torto? Per costruire il Pronto Soccorso di Cosenza ci sono voluti 12 anni e più di 8 milioni di euro. L’Associazione è al fianco dei cittadini nella battaglia contro la malasanità, gli sprechi, le inefficienze con una campagna, “Indignamoci!”, che vede la partecipazione attiva di centinaia e centinaia di cittadini, molte vittime o familiari di pazienti vittime della malasanità. “I cittadini ci scrivono disperati dopo aver perso un familiare o per aver vissuto, in prima persona, l’incubo di un intervento andato male, di un’assistenza medico-sanitaria superficiale e inadeguata – prosegue il Segretario Giacomelli – Il diritto alla salute è diventato quasi un optional. Altri interessi muovono il sistema, spesso di natura economica e politica. A tutto questo noi diciamo “basta”. Essere curati adeguatamente e nella propria regione, senza supportare costi economici aggiuntivi – derivanti da spostamenti extra-regionali – e drammatiche conseguenze psicologiche non deve essere una fortuna ma un diritto. Ci facciamo portavoce dei cittadini che vogliono denunciare, in Calabria e nel resto d’Italia”. Codici ha così deciso di promuovere il 13 maggio, nell’ambito della campagna “Indignamoci!”, una giornata interamente dedicata alle vittime della malasanità, contro lo sfacelo del servizio sanitario e l’esproprio del diritto alla salute. Sarà dedicato allo scopo un apposito indirizzo e-mail al quale i cittadini potranno rivolgersi per segnalare abusi, inefficienze o casi di vera e propria malasanità. Una conferenza stampa congiunta, che vedrà la partecipazione delle sedi e delegazioni Codici in tutta Italia, tra cui la Calabria, rimarcherà la volontà dell’Associazione a dare una mano concreto alle vittime e alle loro famiglie.