CINQUEFRONDI – Proseguono a ritmo serrato i lavori nel sito di contrada Mafalda volti ad acquisire nuove notizie sulla Domus del II secolo d.C.. Nonostante il periodo non propizio sia dal punto di vista “accademico” (l’adesione degli studenti universitari è compromessa dall’obbligatorietà della frequenza presso gli atenei) che meteorologico, purtuttavia, con estrema soddisfazione registriamo la conferma della presenza sul sito degli operatori già destinati a lasciarlo la scorsa settimana. Un impegno, il loro, che gratifica la collettività cinquefrondese. Il maltempo non ha influito più di tanto sull’avanzamento dei lavori né li ha compromessi. Nuovi saggi sono stati effettuati nelle aree adiacenti ai due punti di intervento. L’impossibilità di operare per qualche giorno direttamente sul sito ha lasciato spazio alla pulizia ed all’analisi dei reperti fino ad oggi ritrovati. Nella contrada situata ad ovest dell’abitato si è recata in visita per un sopralluogo la soprintentedente provinciale Iannelli. Sul posto anche il consigliere provinciale Longo e l’assessore della Comunità Montana di Cinquefrondi Angelo Macedonio che ha offerto la disponibilità degli operai dell’ente. Una visita preparatoria in vista dell’annunciata presenza a fine mese di Simonetta Bonomi, massima responsabile regionale del settore. Intanto registriamo con soddisfazione la notizia di alcune visite di gruppi di studenti del Liceo Musicale di Cinquefrondi e dell’Istituto Magistrale di Polistena. Non rispondono ancora all’appello, che viene riproposto, le scuole primarie e secondarie di Cinquefrondi. Sacrificare qualche ora alla didattica d’aula in favore dell’istruzione “sul campo” costituisce, oltre che un diversivo per gli alunni, un momento da imprimere come una foto nelle menti di bambini e ragazzi. Qualora la zona dovesse, come ci auguriamo, acquistare definitiva e costante rilevanza archeologica, proprio loro potrebbero un giorno dire ai loro figli e nipoti “Io c’ero”. L’appello parimenti viene lanciato con la speranza che venga raccolto, alle componenti non docenti del consiglio d’istituto ed all’assessore all’istruzione del Comune di Cinquefrondi. In mancanza dell’iniziativa “docente” si facciano parte attiva e propositiva in tal senso. L’ultima nota riveste carattere economico. La campagna di scavi in corso è stata organizzata, come più volte ricordato, grazie all’intervento finanziario della Provincia di Reggio Calabria che si è fatta carico delle uniche spese per il vitto e l’alloggio degli stagisti provenienti da fuori paese, provincia o regione. Ciò vuol dire che, se si trovasse un sistema alternativo di accoglienza degli stagisti, a costo zero per le Amministrazioni coinvolte, campagne del genere potrebbero essere ripetute magari in periodi più favorevoli dal punto di vista accademico e meteorologico. L’esperienza che si ripete da oltre un decennio con il gemellaggio Cinquefrondi-Valvasone potrebbe fare da esempio per l’applicazione in questo campo. L’ospitalità diffusa all’interno delle famiglie locali, insomma, potrebbe costituire la carta vincente per la riscoperta delle nostre origini. Ne abbiamo parlato con l’archeologo Cuteri il quale ritiene la cosa assolutamente rivoluzionaria e senza precedenti nel campo archeologico. Sarebbe la prima volta in assoluto in questo campo, ha detto Cuteri, e se la cosa venisse organizzata nel giusto periodo potrebbe richiamare a Cinquefrondi studenti ed appassionati non solo dalle altre regioni italiane ma anche dall’estero. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo soprattutto nelle piccole realtà locali iniziative come queste potrebbero costituire uno strumento di movimentazione dell’economia come ricordato anche dall’assessore Lamberti nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa.
2 commenti
Elena Quaranta
25 novembre 2011 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Sono un’insegnante della scuola secondaria di primo grado e in riferimento al vostro articolo tengo a precisare che la nostra scuola non ha ancora visitato il sito archeologico non per insensibilità, ma perchè ci sono stati problemi organizzativi. Le funzioni strumentali si sono adoperate a rendere realizzabile l’uscita didattica sacrificando anche le ore pomeridiane che avrebbero dovuto dedicare alla propria famiglia.
Mai giudicare le” apparenze”.
Edicola di Pinuccio
25 novembre 2011 a 20:03 (UTC 2) Link a questo commento
Riceviamo dalla Prof.ssa Rosanna Currò e pubblichiamo:
In qualità di docente della scuola secondaria di Cinquefrondi ci tengo a precisare che, nella settimana compresa tra lunedì 28 novembre e venerdì 2 dicembre, tutte le classi dell’istituto visiteranno i siti archeologici. Noi docenti, abbiamo “risposto all’appello” perchè consapevoli della valenza educativa e didattica che tale visita al sito comporta per i nostri alunni. Inoltre, siamo sempre stati pronti, non solo a”sacrificare qualche ora alla didattica d’aula in favore dell’istruzione…sul campo (?)” (come qualcuno ha scritto…), ma soprattuto a sacrificare molte ore a casa per organizzare attività diverse dall’insegnamento tradizionale che spesso, come in questo caso, devono essere rinviate per problemi organizzativi interni ed esterni! Cordiali saluti