• Dimensionamento scolastico. Ordine del giorno di Longo in consiglio provinciale: “La Regione impugni la legge, la Provincia ne rinvii l’applicazione”
    28/12/2011 | G. Longo capogruppo Prc Provincia RC

    Odg presentato dal consigliere provinciale Giuseppe Longo: Al Presidente della Provincia di Reggio Calabria -Dott. Giuseppe Raffa Al Presidente del Consiglio Provinciale – Sig. Antonio Eroi All’Assessore alla Pubblica Istruzione – dott. Giovanni Calabrese Prot. N.: 441713 del 28.12.2011 ORDINE DEL GIORNO Oggetto: Riorganizzazione della rete scolastica della Provincia di Reggio Calabria. Negli ultimi incontri svolti anche in sede di terza Commissione abbiamo riscontrato operazioni affrettate e irrazionali in materia di dimensionamento scolastico, peraltro non condivise da tantissimi lavoratori delle scuole coinvolte che ci portano, come Prc, a ribadire la nostra contrarietà ad un ulteriore impoverimento della rete scolastica del territorio reggino. Il sistema di istruzione della Provincia di Reggio Calabria ha subito, nell’ultimo triennio devastanti tagli che hanno fortemente ridotto l’offerta formativa, la sua articolazione e fruibilità sul territorio. Ciò ha comportato un ridimensionamento significativo del ruolo della scuola statale ed ha prodotto un indebolimento progressivo del progetto didattico e formativo, riducendone la qualità. La manovra finanziaria di luglio (Legge 111/2011, art.19) e il recente maxi emendamento sulla stabilità dei conti pubblici (Legge di Stabilità 2012) finalizzate a “fare cassa” a danno della scuola statale, hanno l’esplicita finalità di ridurre la rete scolastica nei territori, di impoverire l’offerta formativa e di ridurre i posti di lavoro. Questo è il senso della operazione dimensionamento della rete scolastica che il Governo Berlusconi ha cercato di imporre. Dimensionamento vuol dire accorpare sedi scolastiche ad altre, togliere le scuole dal territorio, creare istituti scolastici “mostri” la cui gestibilità sarebbe di dubbia efficacia (come già si evidenzia in diversi Istituti della nostra Provincia) e di ridurre il servizio pubblico a favore dei cittadini. In virtù di ciò ci esprimiamo negativamente su queste misure per le seguenti fondamentali ragioni: se applicato, questo piano di dimensionamento produrrà uno sconvolgimento nelle scuole in termini di nuovi tagli al personale e in termini di ulteriore impoverimento delle strutture scolastiche statali a beneficio di quelle private; la costituzione di Istituti Comprensivi deve nascere su un’idea di progetto didattico che fa delle continuità tra il primo e il secondo ciclo un punto qualificante dell’intera struttura formativa e non per una mera ragione economica; i parametri 500/1000 alunni è, a nostro parere, negativo perché non garantirà nessun risultato positivo sotto l’aspetto didattico pedagogico, inoltre, non saranno più tutelate le scuole situate nei comuni montani o in zone particolarmente disagiate per la scarsa presenza del trasporto pubblico. si colpisce alla radice la stessa idea di autonomia scolastica dal momento che la progettualità, la vivibilità democratica, la partecipazione della docenza, del personale ATA, della stessa utenza sarà resa pressoché impossibile; la dirigenza scolastica cambia di natura: il Dirigente Scolastico sarà un mero amministratore che conoscerà a malapena il personale, gli studenti e le loro famiglie e non avrà più il tempo di occuparsi di pedagogia e di didattica, né di relazioni educative. considerato che nella provincia di Reggio Calabria è stato già attuato in passato un piano di dimensionamento in assenza di un tempo ragionevole per permettere una giusta razionalizzazione delle Istituzioni Scolastiche e che tale operazione ha prodotto sperequazioni tra diversi istituti e reazioni di non condivisione tali da compromettere l’assetto finale; tenuto conto della perdita di circa 400 posti lavoro nelle scuole a causa dalla riforma Gelmini; accertata la grave situazione occupazionale in cui versa l’intera provincia a seguito della crisi del Porto di Gioia Tauro, delle Ferrovie della Calabria e delle Omeca di Reggio Calabria. valutate le significative puntualizzazioni espresse dalla Conferenza Stato-Regioni in cui si precisa: il parametro relativo al dimensionamento deve intendersi come media regionale e non applicato al singolo istituto comprensivo;le direzioni didattiche e le scuole secondarie di 1° grado con almeno 1000 alunni (o 500 alunni) potranno mantenere la loro autonomia;   il piano di dimensionamento potrà essere realizzato nell’arco del triennio 2012-2015; Condividendo la decisione della Regione Umbria di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale l’art. 19 della Legge 111/2011 in quanto la norma invade spazi riservati alla potestà legislativa delle regioni e invitando la Regione Calabria a fare altrettanto; CHIEDIAMO all’Amministrazione Provinciale, quale principale referente della “Conferenza Provinciale”, di sospendere per un anno l’applicazione dell’art. 19 della legge 111 e l’intera programmazione di dimensionamento della rete scolastica, affinché tale azione sia attuata in modo disteso nei tempi, coordinato, omogeneo e condiviso con le lavoratrici e i lavoratori di tutte le istituzioni scolastiche, con le famiglie, con gli studenti, con l’USP, con le parti sociali, con i cittadini, i dati di conoscenza, le proposte e le informazioni utili a ricercare soluzioni il più possibile adeguate, ascoltando e raccogliendo il contributo di tutti. Reggio Calabria, 28/12/2011   Il consigliere Provinciale del PRC Avv. Giuseppe Longo