• Denuncia Cgil: All’Asp permessi tagliati ai lavoratori sulla base di una interpretazione sbagliata delle norme
    29/09/2011 | Comunicato di Giuseppe Gentile; Fp Cgil Gioia Tauro | Edicola di Pinuccio

    GIOIA TAURO – La Fp Cgil è venuta a conoscenza di una squallida circolare, a firma congiunta della dr.ssa Leone e del direttore generale Squillacioti (datata 19 settembre protocollo 68471), dove, a loro dire, affrontano la questione della programmazione dei permessi concessi ai lavoratori che assistono familiari disabili in situazione di gravità. In particolare si chiedeva ai dirigenti di dare “puntuale e capillare partecipazione a tutti i dipendenti” dell’esigenza di programmare i permessi frazionati, citando (male peraltro, poiché, è stato trasformato un “dovrebbe” in “devono” e non si bada certo ad un “Al fine” che si trasforma in “Alla fine” che ha tutt’altra evocazione), un Parere del Dipartimento della Funzione Pubblica (Ufficio Personale Pubbliche amministrazioni Servizio trattamento del personale) il n° 13 del 18 febbraio 2008. Allegando poi una mezza pagina prelevata da un sito non istituzionale (non del Dipartimento della Funzione Pubblica) e non l’intero Parere citato, che reca la firma non del direttore dell’Ufficio del Dipartimento, Francesco Verbaro) ma di Carlo Giacobini, responsabile del Centro per la documentazione legislativa dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. Peccato davvero. Se la dottoressa Squillacioti e la sia collaboratrice dr.ssa Leone, avessero allegato in maniera trasparente tutto il commento al parere e avessero cliccato sul testo del parere, non sarebbero cadute in un così grossolano errore: si sarebbero accorte che sul sito del buon Giacobini segnala “Nota bene il presente Parere è stato superato dalla Successiva Circolare 13 del 6 dicembre 2010 e dall’articolo 6 del Decreto Legislativo 18 luglio 2011 n°119”. Infatti la Circolare 13 del 6 dicembre 2010,al capo 7 ultimo comma ed a firma Renato Brunetta (non noto per essere certo indulgente con i pelandroni), prevede, per il tema trattato, compiutamente ed integralmente, che “Salvo dimostrate situazioni di urgenza, per la fruizione dei permessi, l’interessato dovrà comunicare al dirigente competente le assenze dal servizio con congruo anticipo, se possibile con riferimento all’intero arco temporale del mese, al fine di consentire la migliore organizzazione dell’attività amministrativa”. Il direttore generale Squillacioti chiede quindi che la programmazione preventiva sia inviata all’Ufficio centrale del personale (referente: un medico; ma il decreto Brunetta non ribadiva l’impiego secondo il profilo giuridico?) e non al dirigente competente che può facilmente individuarsi nel responsabile del servizio, vista la ratio della norma di “evitare la compromissione del funzionamento dell’organizzazione”. E chiede come detto, ai dirigenti, di dare “puntuale e capillare partecipazione a tutti i dipendenti”. Sarebbe comunque bastato il buon senso a comprendere che non esiste norma che preveda di mettere alla berlina lavoratori già provati da eventi familiari e, a volte, da non brillante assistenza, e gravarli di una programmazione che svolgono con i propri responsabili con la semplicità che non è codificata né accentrata ma raggiunta sul posto di lavoro. Ma rimane questo un comportamento gravemente lesivo della dignità dei lavoratori che prestano assistenza ai propri congiunti disabili. Si chiede, pertanto, al direttore generale dell’Asp e alla dr.ssa Leone l’immediata revoca della nota protocollo 68471 del 19 settembre 2011, con la specifica comunicazione a tutto il personale dei recenti orientamenti. Se si vuole davvero incidere sugli abusi, si agisca sulle false certificazioni, sulle “104 a distanza” e sulle doppie 104.