• De Sensi: ci consideriamo parte offesa Solo un terzo dei liquami passa per i depuratori, il resto finisce direttamente a mare e arriva dall’hinterland
    28/08/2011 | Redazione | Gazzetta del Sud

    LAMEZIA TERME – «Davanti al mare sporco è difficile qualsiasi difesa, ma l’amministrazione comunale si ritiene parte offesa». Pietro De Sensi, assessore all’Ambiente, esprime così la sua indignazione davanti alle acque inquinate che da oltre una settimana rendono quasi impossibile fare un bagno sulla costa lametina. «Potrebbe sembrare che il nostro Comune in questa fase non è operativo, o la prenda con leggerezza. In realtà da tempo siamo impegnati su questo fronte», spiega l’assessore. Che ricorda un esposto alla procura del 2009 per segnalare diverse situazioni illegali, «anche se quest’anno la situazione è un po’ migliorata rispetto al passato, come sostiene il procuratore della Repubblica Salvatore Vitello ieri in un’intervista alla Gazzetta del Sud». Poi l’assessore fa un’analisi più dettagliata del fenomeno inquinamento. E parte dal depuratore dell’ex Sir, che fino all’anno scorso era il primo imputato della stagione balneare da “bollino nero”. Dice: «Quest’anno l’impianto funziona, lo confermano l’Asi e la procura, oltre alla società che lo gestisce». D’inquinamento se ne intende De Sensi, arrivando dall’Arpacal, l’agenzia regionale per l’ambiente. E sottolinea che in quest’ultima settimana a Gizzeria non ha funzionato una pompa di sollevamento per un guasto all’impianto elettrico, provocando il riversamento dei liquami direttamente a mare. L’emergenza ambientale persiste, anche se ridotta rispetto agli anni più recenti. Il problema persiste perchè pur funzionando meglio gli impianti di depurazione, da lì passa soltanto un terzo delle acque che sboccano a mare, spiega l’assessore De Sensi. Perchè i rimanenti due terzi arrivano al mare dai torrenti e da altri canali di scolo non controllati. Come ha accertato l’indagine che da oltre un anno sta facendo la procura lametina attraverso i carabinieri del Noe di Catanzaro e della Compagnia locale, molti dei problemi ambientali partono da monte. Infatti sono ancora tanti i comuni dell’hinterland lametino dove i sindaci non fanno funzionare i depuratori, con la devastante conseguenza che i liquami attraversano torrenti e fiumi e si riversano a mare. Questo fenomeno cresce con l’aumento della popolazione nei paesi. «La conferma di tutto questo», sostiene l’assessore, «arriva anche dalle indagini della polizia municipale, e dai controlli dei tecnici dell’Arparcal lungo i canali che non finiscono nei depuratori». Gli stessi vigili urbani stanno anche tenendo sotto controllo gli scarichi delle aziende, soprattutto quelle agricole. «Non voglio scaricare la responsabilità del mare sporco», dice De Sensi, «il litorale è nostro e dobbiamo essere i primi a difenderlo. È però importante che tutti sappiano che il Comune ce la sta mettendo tutta. Mai come quest’anno ci siamo concentrati nella tutela dell’ambiente. Contiamo di fare di più nella prossima stagione, per evitare giornate tremende come quelle di quest’ultima settimana». Altro capitolo è la sporcizia nella pineta di Ginepri. De Sensi: «L’amministrazione comunale ha affidato 800 metri di bosco all’associazione “Libertas” che la sta gestendo nel migliore dei modi, quel tratto è molto pulito, lo dico perchè ci sono stato anche con la mia famiglia. Nella parte rimanente della pineta sicuramente c’è bisogno di un’azione più incisiva, e qui entra in ballo la Multiservizi che si occupa della pulizia».(v.l.)