CULTURA E LAVORO : connubio perfetto, sì, si possono coniugare arte, cultura, bellezza ed economia. Se solo si volesse e se solo si capisse, una volta per tutte, che la promozione culturale può portare ricchezza. Partendo dalla battuta, molto infelice direi, di un ministro del passato governo Berlusconi “Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura, e comincio dalla Divina Commedia” io dico che di cultura si può vivere eccome, in poche parole con la cultura si può mangiare, e anche bene direi. Il povero ministro, nonostante le varie smentite e precisazioni, questo non lo sapeva , tutto preso com’era e com’è, da un’impostazione mentale piena di calcoli e di numeri, di conti e di economia, come se i beni fossero solo quelli materiali. Ma questo episodio, che comunque riflette lo status di disinteresse della politica in generale, verso i fatti culturali, lo voglio relegare in un vicino passato che è meglio dimenticare. E voglio sperare in una linfa politica nuova, tesa proprio a pensare all’immenso patrimonio culturale, che abbiamo la fortuna di possedere e che potrebbe rappresentare il più efficace ed immediato volano di sviluppo, soprattutto nella situazione di profonda crisi lavorativa che stiamo attraversando. Oggi e domani Giornate FAI e, grazie ai volontari, potremo visitare la Villa romana del Naniglio a Gioiosa Jonica. E poi? Bisognerà aspettare le prossime giornate FAI? Eppure questo tesoro ed altri, disseminati un po’ ovunque nella nostra regione, si potrebbero rendere fruibili tutti i giorni. Ma tutto dipende dalla sensibilità, dalla capacità e dal senso politico autentico di chi ha il potere progettuale e decisionale. Quante cattedrali nel deserto! E quante “cattedrali” vive, palpitanti di storia e di arte, ma abbandonate, potrebbero rinascere non realizzando più cattedrali nel deserto! Se si vuole, si può. Esempio fresco fresco: qualche mese fa sono stata a Papasidero , un comune dell’alto Tirreno cosentino famoso per la Grotta del Romito, un sito archeologico risalente al Paleolitico superiore. Ebbene su questo sito, come custodi e guide, lavorano ben 10 persone, con contratto part time, ripeto, ben 10 persone su una popolazione di appena 800 abitanti. E’ facile immaginare cosa ciò possa significare per l’economia di questo piccolo centro. Caso isolato? Può darsi. Ma se questo è possibile a Papasidero, perché non renderlo tale anche a Gioiosa Jonica o a Cinquefrondi stessa, quando e se verrà realizzato il Parco archeologico, che nulla avrebbe da invidiare ai Parchi più conosciuti, considerata l’importanza delle testimonianze e dei reperti sinora ritrovati?
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Cultura e lavoro: connubio perfetto24/03/20!2 | Rosanna Giovinazzo | Edicola di Pinuccio