• Cisl: “Sfiorata una nuova tragedia sul lavoro. Dipendente della Sorveglianza idraulica vittima di un grave infortunio”
    13/06/2012 | A. Zema, E. Musolino, Fai Cisl | Comunicato

    REGGIO CALABRIA – Il grave infortunio dei giorni scorsi impone interventi risolutivi prima che accada l’irreparabile. Il peculiare Servizio di Sorveglianza Idraulica espone a gravi rischi i lavoratori. Non si gioca con la vita dei lavoratori. Basta disattenzioni (è un eufemismo) che mettono a repentaglio la vita di tantissimi innocenti nell’espletamento di servizi utili alla comunità. Solo la “buona stella” ha evitato un’altra morte bianca in riva allo Stretto. Un dipendente dell’Afor nell’espletamento dei servizi di Sorveglianza Idraulica, attività poco nota alle masse ma funzionale alla sicurezza della collettività in quanto preposta al monitoraggio degli argini delle fiumare e dei torrenti così da prevenire eventuali dissesti idrogeologici che tanti lutti hanno provocato in diversi punti del nostro Paese – un dipendente dicevamo – è rimasto vittima di un grave infortunio che si sarebbe potuto e dovuto evitare se fossero stati posti in essere i dovuti accorgimenti.

     

    Nel merito la scrivente O.S. aveva stigmatizzato attraverso copioso e reiterato carteggio all’Azienda Afor ed alle istituzioni locali, e di recente, stante l’imbarazzante ed assordante silenzio degli stessi, agli organi di controllo (questi ultimi peraltro prontamente intervenuti), le ataviche lacune in materia di sicurezza che affliggono quanti sono preposti al servizio di sorveglianza idraulica (attività nella quale è già insito un alto parametro di rischio). Nello specifico lamentavamo, cosa che facciamo tutt’oggi, l’assenza, tra le altre cose, durante l’espletamento del servizio di sorveglianza idraulica di adeguati Dpi (dispositivi di protezione individuale), come le scarpe antiscivolo, indumenti di riconoscimento etc. L’episodio grave di cui è rimasto vittima un sorvegliante è un campanello d’allarme che non possiamo e non vogliamo come sindacato lasciare cadere nel vuoto. Ci deve scappare il morto prima di adottare gli interventi risolutivi? La Fai-Cisl non accetta questo gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori. Del pari si riserva ogni opportuna azione a tutela degli iscritti e sarà responsabilmente sempre al fianco dei lavoratori, specialmente in quei contesti lavorativi dove sono messi in forse i diritti essenziali e le regole.